Vela

Portobello 28 800 450 pinguin.it

Portobello 28

Portobello 28 - Aia de Mà

Ottimizzazione Carena, Appendici, Piano Velico

ProgettoJudel Vrolijk
Anno2004ScafoVetro/Epossidica
LOA8,70 mAlberoAlluminio
Lwl8,20 mBomaAlluminio
Bmax2,47 mDerivaCarbonio
Draft2,00 mTimoneCarbonio
SA up45 m^2MotoreF/B
SA dn75 m^2Dislocamento1 750 kg

Design Details

Aia de Mà è il primo di una serie di Portobello 28, disegnati nel 2004 da Judel-Vrolijk per il match race.
​Le modifiche apportate successivamente per poter competere in ORC / IRC hanno interessato in un primo tempo le uscite di poppa per poi estendersi a piano velico, appendici e assetto.

ORION – Piano Velico / Sala Macchine 800 600 pinguin.it

ORION – Piano Velico / Sala Macchine

Orion

Piano Velico / Sala Macchine

Anno1910SA up1200 m^2
LOA49,5 mSA dn1800 m^2
Lwl27,5 mDislocamento210 t
Bmax7,5 mMotore2x 420 HP
Draft4,2 mVel. a motore12 kn

Design Details

Seguendo la richiesta dell’ armatore nel corso del 2006 di analizzare le prestazioni a vela è stata fatta una ricerca presso gli archivi di Camper & Nicholson e fotografi dei primi del ‘900.
Disegni e proposte progettuali originali  sono stati valutati e, nel rispetto dello spirito classico, ipotizzati aggiornamenti mirati a riportare il piano velico agli intenti originari, cercando altresì di migliorare le prestazioni.

L’ indagine ha interessato principalmente dimensioni dell’ alberatura, distribuzione della superficie velica e interazione aerodinamica delle vele nelle diverse andature.
Le varie opzioni sono state quindi validate nella galleria del vento della Wolfson Unit a Southampton.
Le soluzioni finali sono state infine realizzate e testate dalla veleria Plus, con l’ ottimizzazione delle manovre e costruzione  di nuovi Topyard e Tangone costruiti in legno di Bamboo.
I risultati ai successivi raduni di Cannes, Antibes, Mahon, etc. sono stati ottimi: Orion ha finalmente trovato una nuova forma e le prestazioni notevolmente migliorate hanno permesso un vittorioso confronto con Mariette fino ad allora irraggiungibile.

Un altro intervento svolto nel 2010 ha interessato invece la Sala Macchine che è stata ridisegnata conservando i motori originali ma con nuova disposizione e nuovi riduttori, linee d’ asse ed eliche.
Grazie alla maggiore efficienza ed a un migliore isolamento di rumore e vibrazioni le prestazioni sono aumentate del 5% ma sopratutto il rumore è stato ridotto del 20% e i consumi del 35%.

Daycat 32 660 790 pinguin.it
PINGUIN-BARCA

Daycat 32

Daycat 32

Jolie Rouge

Anno2018ScafoVetro + Vinilestere, Sandwich PVC
LOA9,8 mAlberoCarbonio + Epossidica
Lwl9,5 mBomaCarbonio + Epossidica
Bmax3,0 mBompressoCarbonio + Epossidica, retrattile
Draft2,2/1,2 mDerivaWeldox + Piombo, retrattile
SA up50 m^2TimoneCarbonio + Epossidica, retrattile
SA dn150 m^2MotoreTorqeedo Cruise 4.0 FP
Dislocamento2 000 kgBatterie2x Power 26-104, Litio
Zavorra1 050 kgVel. a motore6,5 kn

Design Details

Jolie Rouge nasce dal desiderio di uscite giornaliere e sportive nella massima semplicità, anche in equipaggio ridotto: una barca progettata per il divertimento ed il relax.

La scelta di un armo con albero privo di sartie e sola randa, nella tradizione dei catboat del New England, ha permesso di avere un ampio pozzetto occupato solo in parte dalle manovre, senza sacrificare né facilità di conduzione né possibilità di riposare comodamente sdraiati e di ospitare passeggeri.
Il boma a wishbone è la logica conseguenza di questa filosofia, consentendo oltretutto un controllo ottimale della randa in tutte le andature con minori sollecitazioni sull’albero. E’ previsto inoltre l’armo di un gennaker sul bompresso retrattile.

La carena, pur presentando richiami classici come il cavallino accentuato e lo specchio di poppa inverso – dal quale si apre la spiaggetta di poppa – ha linee moderne che, unite al dislocamento leggero e alle appendici ad alto allungamento, permettono buone accelerazioni e piacevoli velocità in tutte le andature.
Deriva e timone possono essere facilmente retratti per la navigazione in bassi fondali o rimossi per l’alaggio, consentendo il trasporto su carrello stradale o container.

Anche il motore elettrico offre una serie di vantaggi: silenzioso, affidabile e meno inquinante, consente una diversa disposizione degli interni che lascia vivibile la porzione centrale dello scafo, di solito destinata a motore, marmitta e serbatoio. Le batterie – caricate sia da solare che da banchina – sono alloggiate in un gavone tecnico a prua del timone, che ospita tutti gli altri impianti di bordo.
In questo modo gli interni, nella loro essenzialità, risultano inusualmente accoglienti per una barca di questa stazza. Vi trovano infatti spazio 4 posti letto, divisi tra la cuccetta di prua e lo spazio centrale della barca che può accogliere l’equivalente di un letto matrimoniale.

Pinguin 38 – Assuntina 768 1024 pinguin.it

Pinguin 38 – Assuntina

Pinguin 38

Assuntina

Anno2006ScafoVetro/Kevlar + Vinilestere, PVC
LOA11,6 mAlberoCarbonio + Epossidica
Lwl10,3 mBomaCarbonio + Epossidica
Bmax3,4 mBompressoCarbonio + Epossidica
Draft2,65 mDerivaWeldox + Piombo
SA up100 m^2TimoneCarbonio + Epossidica
SA dn195 m^2Motore Volvo MD 2030 (28 Hp)
Dislocamento4 000 kgSerb. Gasolio80 L
Zavorra1 850 kgVel. a motore7,5 kn

Design Details

Jolie Rouge nasce dal desiderio di uscite giornaliere e sportive nella massima semplicità, anche in equipaggio ridotto: una barca progettata per il divertimento ed il relax.

La scelta di un armo con albero privo di sartie e sola randa, nella tradizione dei catboat del New England, ha permesso di avere un ampio pozzetto occupato solo in parte dalle manovre, senza sacrificare né facilità di conduzione né possibilità di riposare comodamente sdraiati e di ospitare passeggeri.
Il boma a wishbone è la logica conseguenza di questa filosofia, consentendo oltretutto un controllo ottimale della randa in tutte le andature con minori sollecitazioni sull’albero. E’ previsto inoltre l’armo di un gennaker sul bompresso retrattile.

La carena, pur presentando richiami classici come il cavallino accentuato e lo specchio di poppa inverso – dal quale si apre la spiaggetta di poppa – ha linee moderne che, unite al dislocamento leggero e alle appendici ad alto allungamento, permettono buone accelerazioni e piacevoli velocità in tutte le andature.
Deriva e timone possono essere facilmente retratti per la navigazione in bassi fondali o rimossi per l’alaggio, consentendo il trasporto su carrello stradale o container.

Anche il motore elettrico offre una serie di vantaggi: silenzioso, affidabile e meno inquinante, consente una diversa disposizione degli interni che lascia vivibile la porzione centrale dello scafo, di solito destinata a motore, marmitta e serbatoio. Le batterie – caricate sia da solare che da banchina – sono alloggiate in un gavone tecnico a prua del timone, che ospita tutti gli altri impianti di bordo.
In questo modo gli interni, nella loro essenzialità, risultano inusualmente accoglienti per una barca di questa stazza. Vi trovano infatti spazio 4 posti letto, divisi tra la cuccetta di prua e lo spazio centrale della barca che può accogliere l’equivalente di un letto matrimoniale.

Mucillagine Rosa 768 1024 pinguin.it

Mucillagine Rosa

Mucillagine Rosa

Cori 50 - Allestimento

Anno1990ProgettoPaolo Cori
LOA15,24 mInterniEgidio Di Rosa
Lwl14,50 mScafoVetro/Carbonio + Vinilestere, PVC
Bmax5,4 mDerivaLama in acciaio + Piombo
Draft2,7 mTimoneCarbonio
SA up190 m^2Motore45 Hp
SA dn400 m^2Serb. Gasolio200 L
Dislocamento7 000 kgVel. a motore9 kn
Zavorra2 200 kgSerb. Acqua600 L

Design Details

Il progetto nasce all’ inizio degli anni ’90 dal desiderio di un armatore stanco delle logiche perverse dei regolamenti che impongono vincoli sempre più assurdi e costosi, col desiderio di poter utilizzare liberamente i parametri che influenzano le prestazioni di una barca a vela.

Il disegno é affidato a Paolo Cori, autore già di barche velocissime e plurivittoriose, primo fautore di un evoluzione del concetto classico di ULDB con particolare attenzione, al di là di potenti forme di carena, ad un nuovo centraggio delle appendici e  distribuzione del piano velico.
Alla richiesta iniziale di poter andare a vela con il minimo sforzo e senza inutili complicazioni, segue un inevitabile utilizzo in regata, pieno di successi ma sempre con equipaggio familiare e amatoriale; alcuni dei risultati ottenuti nella stagione agonistica 1995:
1° di classe   “Corsica per due”
1° Reale         ”Viareggio-Bastia-Livorno”
1° Assoluto    ”Giraglia”     dove per la prima volta nella storia della più antica regata italiana un’ imbarcazione si é aggiudicata tutti i trofei in palio vincendo in tempo reale e in tempo compensato classi IMS e CHS, classifica overall, premi speciali e trofeo Challenger.

Dal 1996 la barca passa di proprietà ad una scuola di vela dell’ alto Adriatico e utilizzata per corsi di formazione, vacanze-scuola e charter.